Tipologia: Speyside Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Speyside – Scozia.
Volume alcolico: 61,8%
Prezzo consigliato: 110 euro.
Reperibilità: Media, disponibile presso rivenditori specializzati.
La recensione di oggi mi offre l’opportunità di introdurre sul blog la distilleria Glen Spey. Situata a Rothes, nel cuore dello Speyside, è una realtà non estremamente nota, anche a causa del ridottissimo numero di rilasci.
Nata come mulino per la produzione di farina d’avena, si è successivamente evoluta in distilleria nel 1878. L’imbottigliamento odierno è stato rilasciato dall’ indipendente Fable Whisky, in una gamma che si ispira al folklore scozzese. Tutta la serie è ispirata al “Ghost Piper of Clyneyard Bay” e ogni imbottigliamento racconta un frammento (o, se preferite, capitolo) della storia che culmina, appunto, con questo Glen Spey dedicato al fantasma del suonatore di cornamusa.
Fable Whisky ha dedicato ogni capitolo (sono 11) a una specifica distilleria, ma esistono numerosi rilasci per ciascuna release. Di conseguenza, esistono diversi imbottigliamenti di Glen Spey, tutti denominati “Ghost”. Quello odierno è ottenuto dal cask #801096, commercializzato per il mercato europeo ed imbottigliato al 61,8%. Per approfondimenti, vi rimando al sito web ufficiale, decisamente ricco di informazioni.
Circostanza più unica che rara, l’immagine che ho inserito mostra un altro cask, dal momento che non sono riuscito a trovare la bottiglia. L’etichetta e il box sono tuttavia identici.
Questo giovane Glen Spey ha del potenziale, purtroppo notevolmente attenuato da un alcol eccessivo e dalla rapidità con cui i sentori svaniscono al palato. Una migliore integrazione mi avrebbe sicuramente consentito di apprezzarlo di più.