Informazioni:
Tipologia: Highlands Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Highlands – Scozia
Volume alcolico: 40%
Prezzo consigliato: 60 euro
Reperibilità: Media
Cenni storici e osservazioni personali:
La distilleria Dalmore è una delle più note delle Highlands ed è sita ad Alness, piccolo borgo scozzese nei pressi della più nota Inverness. Il nome, in parte gaelico e in parte scandinavo, significa “La grande prateria”. La fondazione avvenne nel 1839 ad opera di Alexander Matheson, un commerciante divenuto ricco grazie all’importazione illegale di oppio dall’Estremo Oriente. Tuttavia, la sua gestione durò ben poco e l’attività passò nelle mani della distillatrice occasionale Mrs Margaret Sutherland, la quale non vi si dedicò mai a tempo pieno.
Un notevole cambiamento in positivo per Dalmore avvenne nel 1886, quando fu acquisita dalla famiglia Mackenzie, clan della regione con origini molto antiche.
L’attuale emblema di Dalmore, il cervo con le corna a 12 punte, rappresenta infatti lo stemma gentilizio della famiglia. Anche il motto della casata, “Luceo non Uro” ossia “Brillo, non brucio” è stato adottato dalla distilleria.
E’ opportuno ricordare che la scelta del sito su cui edificare la distilleria, sulle rive del Cromarty Firth, è stata fortemente strategica: ottima qualità dell’orzo, acqua pura del fiume Alness e torba in abbondanza.
Ritornando alle vicissitudini della proprietà, la famiglia Mackenzie determinò un incremento notevole della produzione, inziando a fornire malto per i blend realizzati da due personaggi molto noti dell’epoca: James Whyte e Charles Mackay di Glasgow. La lunga collaborazione raggiunse l’apice nel 1960, quando Dalmore fu acquisita dalla Whyte e Mackay. Ad oggi, quest’ultima è stata acquisita dal colosso indiano United Breweries Company che ha comunque assicurato a Dalmore una notevole autonomia gestionale.
Altra caratteristica interessante di Dalmore è la forma degli alambicchi, con colli mozzi molto simili a queli della Cragganmore; pur se non sia chiaro se ciò sia stato dovuto a una scelta ben ponderata o ad una mera casualità, dato l’ottimo funzionamento, nessuno ha mai osato modificarne la forma.
Passando al range produttivo di Dalmore, occorre dire che è piuttosto variegato e parte dal basilare 12 years old per poi evolversi con il 15 years old oggetto di questa recensione, senza dimenticare espressioni più invecchiate come il 18 ed edizioni limitate o esclusive come il Trinitas, l’Eos e il Selene. Espressioni ugualmente interessanti, rilasciate come edizioni speciali ma ad un prezzo tutto sommato contenuto sono il Castle Leod e il Cromartie. L’elenco è comunque lungo e vi consiglio di consultare il sito ufficiale della distilleria per avere un’idea dei vari imbottigliamenti ufficiali.
Particolarità di questo Dalmore è la maturazione dapprima in botti ex-bourbon per un periodo di 12 anni e poi, successivamente, in botti che hanno precedentemente contenuto sherry, caratteristica che tende a conferire note eleganti e suadenti al malto.
Nel caso del 15 anni, siamo quindi di fronte a un vatting di botti che hanno ospitato tre differenti tipi di sherry: Amoroso, Apostoles e Matusalem Oloroso, dopo l’iniziale maturazione in ex-bourbon first fill.
Un esperimento decisamente interessante, proprio ciò che mi ha spinto ad acquistarne una bottiglia per verificarne il risultato!
Ultima nota sul nuovo package: è piuttosto elegante, sia nella scatola esterna che nella forma della bottiglia. Su entrambe, è impresso il tradizionale cervo Dalmore.
Note Degustative:
Aspetto: Ambra scura con riflessi ramati, tali da far esclamare a prima vista: Sherry!!!
Olfatto: Dolce e delicato, presenza di Sherry estremamente e piacevolmente evidente. Ricco e fragrante, pieno di dolcezza grazie alla massiccia presenza di frutta secca , in particolar modo uvetta, prugne e datteri. Non manca una distinta nota di cereali, tracce di succo d’arancia e, sinceramente, mi è sembrata di notare anche una punta di caffè espresso, quello preso in un buon bar, per intenderci. Al naso è decisamente ottimo!
Gusto: La ricchezza e la dolcezza ravvisate al naso continuano e si evolvono, e il whisky si presenta corposo e denso al palato. Molto caldo, avvolgente, con vistosa presenza di caramello, un retrogusto di uvetta e uva sultanina ma anche un tocco di miele frammisto ad un piacevole sentore di cacao. Non manca una nota di vaniglia e una leggera acidità da succo d’arancia.Decisamente interessante anche al palato. A tratti però è un po’ troppo dolce, cosa che tende a non renderlo perfettamente bilanciato, soprattutto per gli amanti del malti più secchi o dei torbati.
Finale: Piuttosto lungo, piacevole e ristoratore con un ritorno della frutta secca ma anche con amabile presenza di spezie.
Tendenzialmente, non disdegno i finish in sherry e questo 15 anni di Dalmore mi ha fatto un’ottima impressione. Elegante e suadente, rasenta a mio modesto parere un matrimonio ben riuscito. La qualità delle botti impiegate, fornite dal noto produttore Gonzalez – Byass, dona decisamente un tocco extra al prodotto finale. Piccola pecca che inficia sul voto finale è dovuto alla gradazione, credo infatti che una percentuale leggermente maggiore di alcool, diciamo 43-45% avrebbe potuto valorizzare di più le caratteristiche di questo whisky.
Mi spiace solo di averlo provato durante l’estate, decisamente non il periodo migliore per apprezzare un malto di questo tipo. Credo infatti che una fredda notte di inverno possa valorizzarlo appieno!