Tipologia: Lowland Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Lowlands – Scozia.
Volume alcolico: 46%
Prezzo consigliato: 65 euro.
Reperibilità: Media, disponibile da rivenditori specializzati.
Nell’ultimo decennio, complice la lunga fase di boom del whisky (che, tuttavia, mostra alcuni segnali di rallentamento), sono sorte tantissime nuove distillerie, non solo in Scozia, ma in tutto il mondo.
Tra queste, la maggior parte ha ovviamente annunciato con largo anticipo la propria fondazione, sovente rimarcando ciò che li avrebbe differenziati dagli altri già presenti sul mercato. Perfettamente normale come pratica commerciale, ci mancherebbe. Tuttavia, la distilleria di cui sto per parlarvi ha avuto un modus operandi completamente opposto. Lochlea è sorta infatti in un’aura di segretezza, per volontà dei proprietari che non hanno voluto svelare anzitempo il progetto in corso, spinti dal desiderio di focalizzarsi esclusivamente sul processo produttivo.
Infatti, quando fu annunciato il primo imbottigliamento alla fine del 2021, questa realtà indipendente fondata nelle Lowlands, nelle campagne dell’Ayrshire, era praticamente sconosciuta.
Tuttavia, la distilleria ha ben pensato di presentarsi con alcune caratteristiche di primaria importanza. In primis, la presenza e l’attenta supervisione di John Campbell, storico Distillery Manager di Laphroaig per quasi tre decadi, unita a una produzione decisamente artigianale, con orzo coltivato in modo autonomo e localmente, al fine di controllare le fasi del processo produttivo e garantirne la sostenibilità. L’acqua impiegata arriva da una falda acquifera ubicata sotto la distilleria.
Il primo imbottigliamento di Single Malt fu rilasciato nel gennaio 2022, in occasione della Burns Night, tributo al più grande poeta della storia scozzese, che, in gioventù, aveva lavorato proprio presso la Lochlea Farm.
Oggi mi focalizzerò sul Lochlea Our Barley, il primo imbottigliamento stabile del core range. Non presenta invecchiamento dichiarato, ma si tratta ovviamente di un whisky molto giovane. Distillato tre volte secondo l’antica tradizione delle Lowlands, è stato maturato in botti ex-Bourbon first fill, ex-Sherry Oloroso ed ex-Vino STR (Rasate, tostate e ricarbonizzate). Detto ciò, passiamo al nostro Lochlea!
Non posso certo dire che questo malto sia malvagio, anzi, dimostra più della sua giovane età. Al contempo, tuttavia, non è ovviamente strutturato come un whisky che ha trascorso più tempo in botte, con alcuni spigoli da smussare. Le premesse per il futuro sembrano più che valide. Sicuramente proverò con piacere altre espressioni.