Informazioni:
Tipologia: Highland Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Highlands – Scozia.
Volume alcolico: 61.9%
Prezzo consigliato: 1.000.000 di euro.
Reperibilità: Non ancora rilasciato.
Cenni storici e osservazioni personali:
Giunge oggi la notizia che a breve, dalle più remote lande di Scozia, giungerà il primo whisky al mondo ad aver raggiunto l’impressionante maturazione di 100 years old: Highlander The Immortal, il whisky scozzese dell’immortale.
Con una tiratura limitata di 100 bottiglie, sarà il whisky più costoso della storia al momento della sua uscita. La bottiglia, di appena 50cl, sarà venduta ad un prezzo consigliato di un milione di euro.
Maturato in un mix di botti ex-Sherry, ex-Bourbon e botti per polvere da sparo, si preannuncia come la release più atipica mai apparsa sul mercato, oltre ad essere la più matura.
L’imbottigliamento è a cura del neonato marchio “MacLeod Distillery Company”, capitanato da Connor MacLeod, scozzese fino al midollo e con un lungo background non solo nell’ambito della distillazione. Il suo Clan è tra i più antichi di Scozia.Non è ancora disponibile un’immagine del packaging, ma le indiscrezioni vociferano che verrà proposto in elegantissimo cofanetto in legno, recante emblema del Clan MacLeod in oro massiccio. Il legno sembrerebbe provenire dai resti della HMS Victory, l’Ammiraglia di Lord Nelson, celebre eroe di Trafalgar.
La notizia sta rapidamente facendo il giro del mondo, pare vi siano già comunità di appassionati facoltosi che, pur di assaggiare il whisky supremo, stiano valutando una colletta. L’ambizioso intento della “MacLeod” è quello di surclassare ogni whisky esistente. Il motto scelto, infatti, è: “Ne resterà soltanto uno”.
Note Degustative:
Aspetto: Oro antico.
Olfatto: Secondo quanto dichiarato dalle prime tasting notes non ufficiali, dovrebbe sprigionare un connubio di note di arancia rossa, mandorle tostate, cannella ma anche sentori di carta antichissima (papiro egizio), cera di candela, polvere da sparo, nonché mix medicinale ed erbaceo. Ancora, brezza oceanica, lucido da mobili, leggero velo di catrame, potente ciliegia ma anche lamponi, more e ogni altro genere di frutti rossi esistente o esistito. Vernice, tè nero, miele millefiori, erica, acciaio appena forgiato, sembrano essere ulteriori descrittori presenti. In fundis, l’immancabile incenso.
Palato: Il palato dovrebbe essere l’apoteosi dei sensi. Si parte con un deciso gusto di arancia rossa, amara e dolce al tempo stesso, non invadente ed anzi complementare a mandorle tostate, noci e frutta secca. Legno antico, polvere da sparo bagnata (a causa, certamente, dell’influsso delle botti impiegate), funghi secchi, fiori di campo, tracce medicinali di un connubio tra Aspirina e Novalgina. Nobilmente austero, ripropone l’antico papiro accanto a un delicato mix di pepe bianco, rosa e verde. Ovviamente, le note rivelate costituiscono solo un’infinitesima parte di quelle riscontrabili, lasciando al fine degustatore il piacere della scoperta. Già da quanto si evince, sembrerebbe essere immensamente complesso.
Finale: Infinito. Coloro che hanno avuto la fortuna di assaporare in anteprima questo nettare, sembrano aver acquisito la saggezza e la sofferenza dei secoli. Dopo averlo attentamente valutato, hanno confermato in modo unanime che il suo nome non è stato scelto a caso. Come il personaggio del celebre film del 1986, il whisky HIGHLANDER racchiude la conoscenza di generazioni, è il supremo prodotto oltre il quale nessuna distilleria può aspirare di spingersi. Ci sono alcuni taster che hanno aspettato anche 72 ore prima che l’ultima nota svanisse dal palato. Come vorrei essere uno di loro.
Unica volta che viene recensito un whisky prima del rilascio, tuttavia le sue credenziali sono talmente elevate e l’aspettativa talmente alta che una recensione, anche solo a carattere informativo, era d’obbligo. Attenderò con ansia che giungano notizie di qualche fortunato che in prima persona fornisca notizie ulteriori, sperando di ricevere poi almeno un piccolissimo campione. Sulla fiducia, assegno un simbolico voto di 99.9, perché come sappiamo, solo il tempo ci dirà se esiste un’espressione meritevole di 100.
La ricerca è finita? Lo scopriremo! Per ora, grandioso festeggiare un primo aprile con una notizia di questo tipo!
(La recensione proposta è ovviamente ironica e realizzata esclusivamente per il primo aprile. I marchi e le immagini impiegate sono dei rispettivi proprietari. P.S. Sono un grande estimatore del personaggio di Connor MacLeod, interpretato da Christopher Lambert).