Informazioni:
Tipologia: Lowland Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Lowlands – Scozia.
Volume alcolico: 43%
Prezzo consigliato: 300 euro.
Reperibilità: Bassa, disponibile alle aste o da rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Nonostante in questi giorni si tenga il Feis Ile, l’annuale festival di Islay in cui le distillerie presentano i propri imbottigliamenti commemorativi dell’evento e tutta l’isola si trasforma in un gigantesco festival, vado controtendenza parlandovi di un malto delle Lowlands (ma tornerò su Islay a breve, garantito) non più in produzione, ormai molto ricercato: Littlemill! Ne abbiamo già discusso su queste pagine, come sicuramente saprete la distilleria è chiusa da anni e non vi sono piani di riapertura.
Negli ultimi anni, vi è stato un nuovo interesse per questo malto: si sono visti diversi rilasci da parte di imbottigliatori indipendenti, alcuni davvero mirabili. Tuttavia, piuttosto raro da trovare, se non presso qualche asta o rivenditori specializzati.
Nello specifico, vi parlerò di un imbottigliamento ufficiale risalente agli anni ’90: un Littlemill 8 y.o. in formato dumpy.
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: Piuttosto erbaceo e campestre, con note di canfora, camomilla e prato bagnato. Delicato burro e leggero zucchero a velo. La gioventù è evidente e, pur risultando discreto, ha un olfatto non così memorabile, anzi piuttosto fugace.
Palato: Di corpo molto leggero, presenta un tratto legnoso piuttosto invasivo, amalgamato al tratto erbaceo di cui sopra, Tratto fruttato piuttosto sfumato, in cui si percepisce una tenue albicocca. In verità, non piacevole come altri Littlemill finora recensiti, risulta essere infatti abbastanza anonimo.
Finale: Breve, di frutta gialla appena accennata, tratto erbaceo, legno.
Purtroppo, non un gran malto. Non ho modo di sapere da quanto tempo fosse aperta la bottiglia da cui ho prelevato il campione per la recensione, ma posso dirvi che era ben sigillata e di livello quasi perfetto. Credo quindi che non sia colpa della conservazione, ma che proprio il malto in sé sia purtroppo non molto espressivo, in particolar modo al palato dove risulta essere piuttosto scialbo e piatto, con un tratto legnoso a tratti troppo invadente.
Be’, non sempre si trova la perfezione, no? In definitiva, lo trovo appena sufficiente.