Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Islay – Scozia.
Volume alcolico: 61.2%
Prezzo consigliato: 180 euro.
Reperibilità: Bassa, tiratura di 18.000 bottiglie.
Cenni storici e osservazioni personali:
Cari amici, finalmente oggi parleremo di Octomore, il whisky che si è guadagnato la nomea di whisky più torbato del mondo. In particolare, l’espressione oggetto di questa recensione, l’Octomore appartenente alla serie “Masterclass”, release 08.3, è stato dichiarato come il malto più torbato al mondo, con 309 PPM. Occorre tuttavia precisare che le parti fenoliche per milione (PPM) vengono rilevate nell’orzo maltato e non necessariamente il prodotto finale ha il medesimo contenuto.
Sulla carta, un valore così alto, indica un whisky estremamente torbato, ergo dovrei aspettarmi una “bomba di torba”. In effetti, ho provato in passato altri Octomore (di cui non ho purtroppo ancora pubblicato le note) e li ho sempre trovati molto possenti sotto il profilo della torbatura, seppur piacevolissimi da bere. Citando la distilleria produttrice, Bruichladdich, è “un pugno di ferro in un guanto di velluto”.
Grazie a un lettore, Ivan, che ringrazio calorosamente, oggi ho l’opportunità di provare per voi l’Octomore più torbato in assoluto, dato che tutti gli altri imbottigliamenti, pur se con livello fenolico alto, si erano attestati ben al di sotto di questa soglia.
Octomore, concludo, è un’idea partorita dalla distilleria Bruichladdich, che ha riaperto i battenti nel 2001 e che realizza, oltre agli omonimi malti, questa serie nonché il Port Charlotte. (altro malto intensamente torbato)
Le release sono sempre piuttosto giovani (5-8-10 anni) e in tiratura limitata. L’orzo proviene dalla Octomore Farm sull’Isola di Islay, che ha ovviamente un raccolto limitato, e reca sempre l’anno di distillazione oltre quello di imbottigliamento.
Nello specifico, l’Octomore 08.3, è stato distillato nel 2011, con orzo del raccolto 2010, ed imbottigliato verso la fine del 2017. La maturazione è avvenuta in botti ex-Bourbon per la maggior parte del malto e, per il 44%, in botti contenenti una serie di vini.
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: Torba ovviamente presente ma non eccessiva come si potrebbe pensare in base a quanto asserito in introduzione, anzi elegantemente in evoluzione su note di salsa barbecue e worchester, cui si accompagna dell’intrigante cannella. Limone, sentore di antisettico, accentuamento della nota di salsa worchester con il passare dei minuti. Con acqua, si ingentilisce e lascia emergere piacevoli sentori fruttati, quali arance candite. Tenue cacao. In effetti, è preferibile così.
Palato: Intensa torbatura miscelata a distinto pepe nero. Si coglie tuttavia anche un piacevole lato fruttato, di mango e ciliegie. Decisa nota salina. Più semplice di altre release di Octomore provate in precedenza. Lato erbaceo di tè verde. Piacevole, ma non eccezionalmente espressivo. Con acqua diviene più intrigante, lasciando che il lato fruttato si evolva sul substrato di torba, mentre la salinità diviene più integrata e il pepe nero meno invasivo. Anche in questo caso, preferibile con acqua.
Finale: Lungo, di torba, leggera nota di salsa worchester, leggero tannino.
Non il miglior Octomore provato, sulla carta quello con ppm più elevati di tutti, eppure la torba mi è sembrata meno intensa che in tanti altri whisky che vantano meno fenoli per milione nell’orzo maltato. Ad ogni modo, whisky molto piacevole! Grazie ancora, Ivan!