Informazioni:
Tipologia: Campbeltown Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Campbeltown – Scozia.
Volume alcolico: 46%
Prezzo consigliato: 60 euro.
Reperibilità: Media, disponibile presso rivenditori specializzati.
Cenni storici e osservazioni personali:
Credevate che dopo il rientro da Limburg sarei partito subito con la disamina di malti estremamente rari? Invece no, benché vi prometto che arriveranno anche quelli. Oggi voglio parlarvi del Kilkerran 12 y.o., unico esponente del core range della rinata distilleria Glengyle, riaperta nel 2004 ad opera di Springbank, attuale proprietario.
Questo 12enne è stato in realtà preceduto da una serie di malti definiti “Work in Progress” con maturazione minore ma ugualmente interessanti e che, prossimamente, recensirò (gli ultimi due batch).
Glengyle è la prima distilleria ad essere aperta a Campbeltown in 125 anni, benché in realtà è una riapertura dato che la sua prima fondazione risale al 1872 ad opera di William Mitchell, figlio di Archibald Mitchell (il fondatore di Springbank). Tuttavia, a causa di dissidi familiari e vicende non propriamente felici, è rimasta chiusa dal 1923 al 2004, anno in cui la famiglia Mitchell decise di riaprirla dopo tentativi infruttuosi avvenuti nei decenni precedenti.
Il logo della distilleria, che potrebbe sembrare atipico, in realtà è la veduta che si scorge da una finestra nelle vicinanze della stessa: la torre è infatti quella della Chiesa Lorne and Lowland e le linee sono le sbarre della finestra. Ebbi modo di ammirarla in loco quando, nel 2014, visitai Springbank e la nuova Glengyle.
L’impianto produttivo vanta solo due alambicchi, provenienti dalla defunta distilleria Ben Wyvis e leggermente modificati nella forma per le esigenze della distilleria.
Kilkerran è un malto che ha ricevuto numerosi riconoscimenti dalla critica, sia nelle precedenti edizioni Work in Progress che nell’attuale esponente “definitivo”, il 12 y.o. appunto. A breve, è in arrivo un 8 y.o. a grado pieno, spero che avrò modo di provarlo…
Giustamente vi starete chiedendo, come mai il nome Kilkerran e non Glengyle per il malto ivi prodotto?
Semplicemente per due motivi: il marchio Glengyle è di proprietà della distilleria Loch Lomond, che lo impiega per un proprio blended malt. In secundis, Kilkerran deriva dal gaelico “Ceann Loch Cille Chiarain” nome dell’insediamento religioso originario, fondato da San Kerran, dove ora sorge l’attuale Campbeltown.
Venendo a quest’imbottigliamento, esso è composto da malti provenienti per il 70% da botti ex-bourbon first fill e per il 30% da botti ex-sherry. In passato, gli imbottigliamenti WIP erano invece interamente ex-boubon o ex-sherry.
Distribuito in Italia da Beija-Flor, già importatore di Springbank, è facilmente reperibile in molte enoteche specializzate.
Sono stato anche fin troppo prolisso, procediamo!
Note Degustative:
Aspetto: Oro.
Olfatto: Possente e vibrante, con note erbacee di rosmarino che si fondono a un tratto minerale ed a una torba leggera ed elegante. Tracce di gesso, accanto a una leggera salinità. Il tutto, accompagnato da una discreta presenza di agrumi, particolarmente limone, un tratto campestre di erba appena tagliata, buon pompelmo e una puntina di liquirizia. Dopo qualche minuto, appare un accenno di canfora accanto a una suadente vaniglia e una stupenda pesca gialla!
Decisamente valido, senza alcun dubbio!
Palato: Di corpo pieno, colpisce fin da subito per una torba che è sempre elegante e qui più esuberante, accompagnata da un buon tratto speziato di cardamomo e molto pepe nero. Ancora il tratto salino, decisamente più massivo che in sede olfattiva e che ricorda leggermente un buon Talisker.
Al contempo, presenta un lato più dolce, seppur in misura mite, contraddistinto da burro e da un velo di miele. In fundis, essenza di malto, con tratto di cereali molto delicato ma presente.
Molto piacevole, invero!
Finale: Lungo, di pepe nero, torba, leggero miele, tratto erbaceo, cereali.
Un whisky moderno che ricorda uno stile dei tempi andati. Indubbiamente, l’essenza più artigiana di quella canonica premia, regalandoci un’espressione complessa ed elegante e, peraltro, ad un costo particolarmente contenuto.
Confido che, nel tempo, altri imbottigliamenti possano aggiungersi al core range.
Per ora, restando su questo 12enne, è ampiamente promosso, senza riserve! Se desiderate leggere un altro parere in Italiano, qui la recensione degli amici di WhiskyFacile che l’hanno ugualmente apprezzato!