Informazioni:
Tipologia: Highland Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Highlands – Scozia
Volume alcolico: 55,6%
Prezzo consigliato: 225 euro.
Reperibilità: Bassa, single cask di 319 bottiglie, ancora reperibile da Whisky Antique.
Cenni storici e osservazioni personali:
Rimpolpiamo le sezioni meno popolate del sito, aggiungendo un Blair Athol 26 y.o. 1988-2014 Signatory Vintage.
Il celebre imbottigliatore indipendente, per questa selezione, ha scelto un whisky maturato in Sherry Cask (precisamente il 6915) per ben 26 anni e imbottigliato in sole 319 bottiglie a grado pieno.
La serie a cui appartiene, come il Glenlivet esaminato ieri, è la The Vintage Collection.
Signatory è sempre molto prolifico e non di rado regala ottime espressioni.
Sarà anche il caso di questo Blair Athol?
Proviamolo e scopriamolo.
Note Degustative:
Aspetto: Ambra.
Olfatto: Fin da subito, si sprigionano vitali aromi dolci di uva passa, datteri e fichi secchi che portano alla mente alcuni tra i migliori Vini Sherry. La botte ha sicuramente apportato un grande influsso e, infatti, il tutto non si limita a questo: compare una nota di cioccolato, accanto a leggera vaniglia e fragole mature.
Compare, poi, un’insolita nota di luppolo “balsamico”, per intenderci da birra IPA.
La nota alcolica, senza aggiunta di acqua, non è molto marcata. Con l’aggiunta, il sentore luppolato si enfatizza ed emerge anche un lato floreale di fiori di campo e margherite.
Complessivamente, olfatto piuttosto gradevole e, a tratti, piacevolmente insolito.
Palato: Imbocco secco, ma non troppo, con note di frutta secca tostata (principalmente nocciole), amalgama di spezie tra cui spicca la noce moscata, frutti rossi sommessi dietro una nota cerosa e a una decisa nota di tabacco.
Anche qui, quindi, risulta evidente l’influenza della botte sul distillato.
Legno piuttosto vivido e inizialmente marcato. Questo aspetto potenzialmente negativo, viene mitigato notevolmente con l’aggiunta di acqua e l’ossigenazione.
Infine, rabarbaro. Anche qui, complessivamente, tende a ricordare molto una birra IPA.
Finale: Medio, di frutta secca tostata, tabacco e legno di rovere.
Non un cattivo malto, in verità, ma non propriamente lo stile che preferisco. Il lato legnoso, senza acqua, risulta piuttosto marcato e, al contempo, il whisky tende a virare troppo su note amare, ricordando a tratti una buona IPA, di cui tuttavia non sono fan. Sicuramente sarà molto più gradito agli appassionati di questa tipologia.
Un olfatto decisamente inusuale e gradevole, tuttavia, gli consente di recuperare qualche punto nella mia personale classifica.