Informazioni:
Tipologia: Islay Single Malt Scotch Whisky
Provenienza: Isola di Islay – Scozia
Volume alcolico: 43%
Prezzo consigliato: Al momento non disponibile.
Reperibilità: Primo rilascio di 2500 bottiglie a cui ne seguirà uno da 70.000.
Cenni storici e osservazioni personali:
Quest’anno, come molti di voi già sapranno, ricorre il bicentenerio di due colossi di Islay: Ardbeg e Laphroaig.
In occasione di tale importante ricorrenza, entrambe le distillerie hanno predisposto nuovi imbottigliamenti.
Per quanto concerne Laphroaig, sembra che ne siano previsti quattro:
il Laphroaig 15 y.o. 200th Anniversary Limited Edition 2015 che verrà esaminato nella recensione odierna;
il Laphroaig Cairdeas 2015, il cui rilascio dovrebbe essere imminente;
il Laphroaig 32 y.o. , che dovrebbe vedere la luce a luglio;
infine, un Laphroaig 21 y.o., che uscirà a settembre per commemorare i 21 anni dall’istituzione dei Friends of Laphroaig.
Ritornando all’imbottigliamento odierno, è bene ricordare che il 15 y.o. è stato prodotto per circa 30 anni nella lineup di Laphroaig, costituendo un caposaldo del core range. Fu deciso di sostituirlo con il 18 y.o, diverso per caratteristiche, nel 2009. Da allora, le quotazioni del 15 y.o. sono aumentate man mano, così come la sua rarità dal momento che la domanda ha iniziato a superare l’offerta. Era anche il preferito di Sua Altezza Reale il principe Carlo….
Su impulso di migliaia di fans, Laphroaig ha quindi deciso di proporre un nuovo rilascio, inzialmente limitato a 2500 bottiglie andate sold out dopo poche ore e, successivamente allargato a circa 70.000.
E’ comunque, per ora, una limited release.
Sono riuscito a prelevarne un campione per voi grazie alla gentilezza di Claudio Riva (se non ha lui un Laphroaig, allora non esiste!) che ringrazio sentitamente, per fare una prova comparativa con il vecchio 15 y.o., di cui serbo gelosamente una bottiglia.
Note Degustative:
Aspetto: Ambra con riflessi dorati
Olfatto: Dolce presenza di vaniglia, accanto a note fruttate di mele e pere. Dopo un po’, compare la delicatezza del pompelmo. Il tutto, su note di torba molto gentile. Vi è un segno evidente della caratteristiche della torba di Laphroaig, ma qui è meno medicinale e meno possente. Complessivamente simile al precedente 15 y.o. ma, in verità, più dolce. Ricorda maggiormente l’olfatto di un Lagavulin 16. Presente anche del burro e tracce di alga marina. Un piacevole olfatto, ad ogni modo.
Palato: Rispetto all’olfatto, emergono maggiormente le caratteristiche tipiche di Laphroaig: torba e iodio, sentore medicinale seppur non marcato come in altri imbottigliamenti, alghe marine, pepe, misto erbaceo, tamarindo. Presente un lato balsamico di mentolo, vira successivamente su note dolci di miele d’acacia.
E’ anche qui, complessivamente più dolce del vecchio 15 y.o. e più in linea con un Lagavulin.
Finale: Lungo, delicatamente torbato, con guizzo di caramello e molto burro. Molto buono.
Trovo che questo nuovo 15 y.o. sia un buon imbottigliamento, ma continuo a preferirgli la vecchia edizione, a mio modesto parere più complessa ed intrigante.
Ad ogni modo, credo proprio che ne prenderò una bottiglia, se dovessi riuscire a trovarla a prezzi umani.
ho avuto la fortuna di andare a fine giugno in Scozia ad assaggiarli direttamente ad Islay e per assaggiarli intendo farmi il giro dell’isola, da estimatore, ma non certo un esperto, ritengo che la gamma del Laphroaig sia la più buona
Salve Antonio,
lieto di sapere che anche tu hai fatto l’esperienza della visita ad Islay…io ci andai lo scorso anno e medito di tornarci appena posso. Assolutamente unica. Per le preferenze, sono gusti personali. Il Laphroaig mi piace ma preferisco maggiormente il carattere di Lagavulin, benchè quest’ultima abbia un core range molto limitato, essendo normalmente composta da solo 3 espressioni, più gli imbottigliamenti in tiratura limitata che, tuttavia, sono sporadici. Il Lagavulin Feis Ile dello scorso anno era un qualcosa di spettacolare.
Torna pure a trovarmi..Ciao